GIARDINETTO APPRODA IN PARLAMENTO

Audizione in Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti del Pubblico Ministero della Procura di Lucera.

Abbiamo scoperto che si è tornato a parlare di Giardinetto lo scorso 14 luglio 2010 in Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Ascoltato il dott. Pasquale De Luca, il pubblico ministero che ha svolto le indagini che hanno condotto al nuovo processo in corso. Il dott. De Luca si riferisce alla vicenda definendola la “Gomorra” di Lucera e di Troia ed evidenzia la pericolosità del sito nonché la complessità dei relativi aspetti giuridici.

Dal resoconto della seduta, oltre alla ricostruzione storica del sito, emergono alcune considerazioni molto importanti. Innanzitutto il PM De Luca esprime, ricordando il precedente processo, una forte amarezza per i tempi della giustizia: le garanzie difensive, giuste e doverose, a volte sono eccessive e quindi, nel caso specifico, condussero nel 2007 all’annullamento della condanna per un vizio di forma e all’estinzione di tutti i reati per intervenuta prescrizione. 

Il dott. De Luca, inoltre, sottolinea la gravità di quanto accertato. Riportiamo quanto riferisce in Commissione parlamentare: “Circa un anno fa si scopre quello che non avremmo voluto accadesse mai: a seguito di numerosissimi carotaggi e di numerosissimi prelievi del sottosuolo, si accerta effettivamente che la località Giardinetto in agro di Troia è stata saccheggiata negli anni dal 1998 al 2001 con un cumulo di fanghi, di amianto, di cadmio, di berillio, di varie sostanze tossiche e nocive.

Quel che è peggio è che la realtà supera ogni fantasia proprio come nel libro e nel film Gomorra: la quantità di rifiuti depositati nel sottosuolo è stata stimata dal nostro consulente tecnico complessivamente in 178 mila metri cubi, corrispondenti a circa 250 mila tonnellate. Il nostro consulente ha detto che ogni camion trasporta due o tre tonnellate al massimo, quindi bisogna fare i calcoli di quante migliaia di camion sono passati e hanno trasportato questi rifiuti pericolosissimi, che sono, ripeto, fanghi, materiali misti a cemento, a benzene, a cromo esavalente, ad amianto, a vanadio, a idrocarburi e a metalli pesanti, tutti cancerogeni.

Quel che è peggio e drammatico è il notevole e concreto pericolo di diffusione e di contaminazione da parte di questi rifiuti nascosti nel sottosuolo attraverso l’aria e anche l’acqua per la presenza, proprio sul sito, di un canale acquifero superficiale che confluisce nel torrente Sannoro che poi va sfociare nel ben più grande e importante torrente Cervaro” 
Altra osservazione interessante messa in luce dal Procuratore di Lucera è che, accanto a problematiche ambientali, il caso Giardinetto presenta una serie di problematiche giuridiche notevoli e interessanti su cui si è riservato di relazionare alla Commissione parlamentare d’inchiesta durante lo svolgimento del processo.

Infine il dott. De Luca, con amarezza, lamenta la leggerezza della pena per reati così gravi chiedendo aiuto alla politica e al Parlamento.