E’ di pochissimi giorni fa la notizia che il nostro piccolo paese ha ottenuto il premio Start Up assegnato da Legambiente: il premio è stato riconosciuto a Troia per aver avviato nel periodo Agosto 2010/Agosto 2011 un nuovo sistema di raccolta differenziata che ha permesso di raggiungere, in pochi mesi, percentuali importanti (probabilmente grazie anche all’allestimento dell’isola ecologica).
E’ certamente una nota positiva sebbene siamo ben lontani dall’essere definiti “Comune Riciclone” e in linea con altre Regioni: pensate che nell’intera Puglia un solo comune ha ottenuto tale riconoscimento a fronte di 60 comuni nella vicina Campania.
L’articolo che ci riguarda parla di una percentuale di RD pari al 70,2% che però va inteso non come dato medio sul lungo periodo ma come dato puntuale riferito al solo mese di settembre 2011. Infatti, analizzando i dati ufficiali, sul sito www.rifiutiebonifica.puglia.it, comunicati dal Comune stesso, ci si può rendere conto che il valore medio di RD riguardante i mesi Gennaio-Agosto 2011 è pari al 45,34%. Questo dato, confortante se paragonato alla media 2010 pari al 26,915%, è stato raggiunto grazie al fatto che fortunatamente dallo scorso giugno ci riconoscono l’umido che, come sappiamo, rappresenta una grossa fetta dei nostri rifiuti.
Ci auguriamo che il dato di RD riportato da Legambiente, 70,2%, non sia solo dovuto all’ovvio aumento che si ha nei mesi in cui si conferiscono rifiuti accumulati nei mesi precedenti e rappresenti un reale e duraturo andamento di raccolta (come testimonierebbero i valori di RD di luglio/agosto paragonabili al dato di settembre, non ancora comunicato alla Regione).
Un grosso plauso va ai cittadini che, nonostante non abbiano usufruito di nessuna campagna di sensibilizzazione, a nostro parere fondamentale e pur prevista annualmente dalla ditta appaltatrice del servizio, si sono affidati al proprio senso di responsabilità e ad iniziative formative “in proprio” per fare un buon lavoro. Anziché trattare i cittadini come meri esecutori di un dovere e disporre un’organizzazione pensata a tavolino da pochi, che ancora decidono senza mai condividere il da farsi (come ad esempio mettere o togliere i trespoli da un giorno all’altro intimando coercitivamente eventuali multe senza che la gente sapesse il perché!), avremmo preferito scelte partecipate e vere campagne di formazione di modo che il cittadino potesse essere attore e protagonista non solo per raggiungere obiettivi di RD ragguardevoli (a quest’ora-ne siamo convinti-migliori di quelli raggiunti), ma per imparare a fare una buona RD e soprattutto capire quanto sia importante, al di là della RD, agire a monte del problema e produrre meno rifiuti!