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| 08/08/2010
EDITORIALE AGOSTO 2010
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Il nostro editoriale si apre con degli interrogativi che risultano ovvi a chiunque osservi fenomeni di degrado e inquinamento che angustiano la vita quotidiana e mettono a rischio il nostro futuro: quali sono le ragioni che hanno condotto ad una così grave alterazione della natura e dell'ambiente che ci circonda? Che cosa ha portato la società del nostro tempo a minacciare, con il suo carico di veleni e il consumo crescente di risorse, la sopravvivenza degli esseri viventi che popolano il Pianeta?

Non vi è dubbio, infatti, che i problemi che abbiamo di fronte non nascono oggi, e non sono nemmeno il risultato di processi recenti. All'origine ci sono cause più o meno remote che hanno preparato alla situazione attuale. La storia evidentemente va guardata e ricostruita da un nuovo punto di vista se vogliamo rispondere ad un altro interrogativo: come siamo arrivati fino a questo punto? Una delle tante cause va ricercata nel fatto che oggi come ieri gran parte della scienza procede per fini che sono assai poco di conoscenza disinteressata della realtà ed è molto più volta ad accrescere il dominio della tecnologia sulla natura e alla creazione di beni finalizzati al profitto economico. Non a caso l'ambientalismo "serio" ha una visione meno utilitaristica della natura e la riscopre come realtà globale, luogo di legami profondi ed interdipendenti, al cui centro è posta la convinzione che la realtà esterna non sia altro che un sistema che lega il territorio e gli esseri viventi che lo popolano e vi operano.

Si tratta dunque di acquisire un nuovo atteggiamento che coinvolga una revisione complessiva delle logiche che finora hanno sostenuto lo sviluppo economico. L'attuale modello di sviluppo di noi occidentali (ma non solo), infatti, va criticato non solo per gli effetti inquinanti che genera con le attività produttive (e Giardinetto ne è un esempio) ma anche per le logiche di consumo insostenibile verso cui spinge i cittadini.

Dobbiamo introdurre a pieno titolo nei nostri manuali di diritto, il diritto alla vita delle generazioni future. In quali condizioni lasceremo la Terra alle donne e agli uomini dei prossimi decenni? Quale diritto abbiamo di consumare risorse ed inquinare l'ambiente come se fossimo l'ultima generazione sul Pianeta?

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