Altro... che Giardinetto!

Le ultime vicende accadute, che hanno scosso la comunità troiana, sono state anche per il nostro gruppo motivo di riflessione e domande, a cui non è facile o forse troppo impegnativo dare risposte. Dalla riflessione è scaturita la presa di coscienza come gruppo, che siamo ancora all’inizio del nostro lavoro su questo territorio. Dopo dieci anni di attività abbiamo capito che occuparsi di territorio è anche occuparsi di persone, pensare strategie e modi di intrecciare relazioni tra persone, e tra persone nel territorio. I casi a cui abbiamo assistito ultimamente sono solo la punta di un iceberg, che è nascosto molto bene in fondo alla nostra cultura, che è fatta di parole, opere e omissioni che vanno nella direzione di curarsi con “cura” i fatti propri, e non curarsi affatto  delle situazioni altrui, specie se un po’ imbarazzanti o addirittura “difficili” o “private”.

Oggi vogliamo parlare della parte dell’iceberg che non si vede e che neghiamo di avere, definendoci tutte “brave persone”; quante di quelle situazioni che si sono verificate qualche mese fa e che tanto ci hanno scosso sono ancora attive e sofferenti nella nostra cittadina?

Siamo una comunità di “ brave persone” ma questo non impedisce evidentemente la presenza nelle varie case e nelle famiglie di situazioni difficili, di disagio, di depressione dovute alla solitudine ben nascosta, nel tentativo di mascherare e minimizzare; coppie che non hanno mai imparato a dialogare e riversano la loro confusione e il loro malessere sui figli; giovani in ricerca di un’identità e un proprio posto in società, ma eternamente adolescenti nei pensieri e nelle azioni. L’elenco si può allungare e aggiungere: bambine, ormai  adolescenti  alla mercé di madri in condizioni abitative economiche e psichiche precarissime; e ancora, gioco, soprattutto slot machine; l’uso di stupefacenti e alcool che coinvolgono famiglie e single. Questo è anche territorio, queste sono tutte discariche tossico-nocive, che inquinano le falde vitali della nostra comunità, che creano brutture, che provocano morte non solo fisica, come già è successo e succederà ancora se non ci preoccupiamo, se non ce ne prendiamo cura, se non apriamo gli occhi. E’ perfettamente inutile esprimere il proprio dolore e la propria indignazione con fiaccolate, cortei o belle prediche ...e in questo siamo maestri di ipocrisia...se a questa emotività non segue un reale cambiamento che porti ciascuno ad interessarsi delle vicende della comunità.

Se non ora quando, se non io chi si impegnerà a pensare o tentare di mettere un argine in questo territorio?

Altro ...  che Giardinetto.◊