GIARDINETTO... VERSO IL TRAGUARDO!

Siamo ormai arrivati alle battute finali del tristemente famoso processo Giardinetto, ma attenzione…non il primo, il secondo! Il prossimo 22 gennaio ci sarà l’udienza in cui gli avvocati di parte civile potranno fare la loro arringa. Non essendo “competenti”, utilizzeremo questo spazio per fare la nostra arringa, ma intendiamoci,  per puro piacere di condivisione e, perché no, per illustrare quello che da ignoranti vorremmo sentir dire in Tribunale.

Il PM, nella scorsa udienza, ha stupito tutti dicendo che la “vicenda si è ormai smontata” ovviamente riferendosi al fatto che il disastro ambientale non è stato dimostrato: noi ci permettiamo di chiederci se questo significhi che i rifiuti non sono più lì e/o se sia diminuita nel frattempo la loro pericolosità. Pare di no!

 

Ci piacerebbe che si evidenziasse che il perito ha parlato di gravi danni all’ambiente e alla gente se si verificassero eventi climatici eccezionali come la pioggia di Genova che però poi , ha tenuto a sottolineare, hanno una frequenza secolare! A noi risulta che nel giro di pochi anni a Genova, il cosiddetto evento eccezionale, la famosa bomba d’acqua, si sia verificata nuovamente. E tanto per restare dalle nostre parti, ci piacerebbe che qualcuno ponesse l’attenzione sulle foto da noi depositate che mostrano un allagamento, appunto, eccezionale, del sito stesso. O ancora si parlasse della bomba d’acqua a due passi da casa: sul Gargano!

Ci piacerebbe che qualcuno sottolineasse che “potenziale” non significa assenza di pericolo: potenziale significa che il pericolo c’è ed è reale e che non puoi aspettare che quel potenziale si trasformi in avvenuto e faccia morire qualcuno.

Ci piacerebbe che qualcuno evidenziasse come l’occultamento di rifiuti tossici sia stato un disegno pensato, studiato e realizzato, altrimenti non si spiega perché nessuno sia in grado di argomentare il perché della presenza di fanghi tossici interrati sotto un piazzale di cemento!

Ci piacerebbe che qualcuno chiedesse con forza, qualora accada l’imprevedibile, chi sarà responsabile per l’inquinamento, il danno economico, l’imbruttimento del nostro territorio, la perdita di sicurezza per noi e i nostri figli, le stesse vite che ruotano intorno a questa vicenda! Porteranno le carte?

Forse vorremo solo che anziché parlare il “burocratese” si seguisse il buon senso, la logica, la ragionevolezza: vorremo che la giustizia difendesse noi e la nostra terra. Ma noi siamo ignoranti…

Ci auguriamo comunque che questo processo ci stupisca dimostrandoci di sbagliare. Noi, comunque vada, continueremo a lottare per ottenere la bonifica di quel sito: dopotutto già lo scorso processo aveva intimato agli organi competenti di porre in essere gli atti necessari per perseguirla…per cui “siamo in una botte di ferro”!