La Macchina del Tempo

Nell’aprile del 2013 ha fatto il giro del mondo la notizia di un ritornogiovane scienziato iraniano che avrebbe inventato la macchina del tempo. I giornali stessi però dichiaravano che era difficile trovarne la conferma. Da parte nostra non abbiamo bisogno di assistere alla presentazione di Aryayek, così  è stata chiamata la macchina; è stato sufficiente essere presenti alla scorsa udienza del processo Giardinetto per credere ad un incredibile ritorno al passato.

L’aula del Tribunale si è trasformata in una macchina del tempo che ci ha catapultato indietro di quattro anni, riportandoci al 2010 quando si è svolta la prima udienza dibattimentale. Intrappolati tra le maglie della burocrazia, gli imputati e i loro difensori, ben contenti di salire a bordo di questa speciale macchina, si sono compiaciuti del prolungarsi del processo e dell’avvicinarsi della prescrizione garantita  da un’inutilità udienza.Lo scorso 3 ottobre infatti si è solamente deciso di riascoltare il CTU, prof. Masi, il consulente tecnico, dott. Scapicchio, gli altri consulenti della parti civili e i consulenti della difesa. Il pubblico ministero ha addirittura chiesto la ripetizione delle operazioni peritali per avere dei dati relativi ad una stagione piovosa. Insomma un ritorno al passato tipico dei film di fantascienza!
È irragionevole che di fronte ad una situazione potenzialmente pericolosa non si avverta l’urgenza di intervenire con la messa in sicurezza se non con la bonifica. L’impellenza dell’agire è oggi più che mai motivata dall’analisi fatta dal prof. Masi durante la sua relazione: un evento catastrofico è possibile nel caso di un evento eccezionale quale può essere per esempio la pioggia caduta a Genova. Ci domandiamo: ma la pioggia caduta nella nostra zona lo scorso primo dicembre non rappresenta un caso raro? La pioggia battente e ininterrotta per due giorni non costituisce un fattore di dispersione delle sostanze inquinanti all’esterno del sito?
Sarà vero che la nostra fantasia è stata sempre affascinata dall’idea di viaggiare nel tempo, ma rispetto a Giardinetto desideriamo, auspichiamo, confidiamo in un ritorno alla realtà che, per quanto dura e dolorosa sia, richiede un imminente intervento per limitare i danni derivanti dalla presenza di sostanze tossico-nocive di cui, è bene ricordarlo, è stata già accertata la presenza e la pericolosità.   Ci auguriamo quindi che la prossima udienza del 9 gennaio vada in tale direzione e che si passi dal paradosso al razionale, dall’assurdo al ragionevole, dall’illogico al sensato e permetteteci…dalla mancanza dell’idea della terra come fonte di vita ad un atteggiamento da umani consapevoli e responsabili.