LOGO SI - LOGO NO

I manifesti colorati ed accattivanti che ci annunciano incontri, dibattiti e progetti sono ormai adornati da simpatici disegni il cui numero aumenta vertiginosamente accrescendo il prestigio di un evento. Parliamo dei loghi: piccoli simboli che elencano gli enti, le associazioni, i movimenti che partecipano a questa o a quell’altra iniziativa. Inizialmente apposti per evidenziare al lettore la natura dell’incontro, pare oggi indichino anche la sola dichiarazione di approvazione dell’iniziativa. Pare poi che, in qualche modo, il patrocinio di un ente o l’apposizione del logo di un’associazione piuttosto che un’altra, basti ad assicurare la “bontà” di un’iniziativa.

Noi ci chiediamo e vi chiediamo: ma chi l’ha detto? Non è forse capitato a ciascuno di noi che a dispetto di un rispettabile elenco di enti partecipanti ad un incontro ci ritrovassimo a sentire discorsi quantomeno discutibili se non addirittura da noi non affatto condivisi? Quello che sperimentiamo è che, sempre più spesso, dietro un infinito elenco di patrocini, si nascondi solo un contributo economico all’organizzazione e/o un superficiale intento di dichiarazione dell’esserci. A nostro parere esserci ed approvare un’iniziativa significa conoscerne gli intenti e il fine ultimo, significa sapere e conoscere chi vi parteciperà e chi sono i soggetti promotori, significa informarsi su chi parlerà e che cosa si farà, significa partecipare all’organizzazione se è possibile, portare il proprio contributo e collaborare alla realizzazione della stessa. Per questi motivi ogni volta che ci capita di essere interpellati per l’apposizione del nostro logo, l’associazione ne parla diffusamente, chiede ai soggetti richiedenti informazioni e progetti, chiede incontri e confronti che servano a chiarire i “perché” e i “come” di un’iniziativa: non perché il nostro logo sia più prezioso di altri ma perché pensiamo, rischiando di essere tacciati di pesantezza ed arroganza, che dietro le migliori intenzioni si possano nascondere “finalità altre” rispetto alle nostre e metodi organizzativi non condivisi. Dopo tutto, quello che sembra una piccola macchia colorata su un manifesto è la faccia di ciascuno di noi e la nostra faccia la mettiamo senza remore solo in quello in cui crediamo profondamente.