Abbiamo Capito che...

Una lotta esterna, piccola o grande che sia, per essere duratura deve necessariamente trovare le proprie fondamenta in un lavoro di costruzione di soggettività. Il pur fondamentale ideale di giustizia non basta perché potrebbe infrangersi contro i vari ostacoli o difficoltà che si verificano. Deve essere alimentato dalla propria ricerca personale che dà gli strumenti per andare avanti nonostante tutto.

L’esperienza del comitato/associazione è ormai al suo sesto anno di vita: raccontare tutto quello che si è fatto in questi anni sarebbe un lavoro immenso se si tiene conto che, salvo una pausa estiva e natalizia, il gruppo si incontra con costanza settimanalmente. Quello che vogliamo tentare di fare con questo articolo è condividere con i lettori non il lavoro “pratico” che riguarda Giardinetto e la sua storia, il fotovoltaico, l’eolico, la raccolta differenziata o qualsiasi altra cosa connessa a tematiche ambientali, ma condividere ciò di cui ci siamo resi consapevoli, che cosa ha significato per noi contattare persone, parlare con responsabili, dirigenti, direttori. La storia di un percorso non può e non deve essere mero racconto di episodi altrimenti il rischio che si corre è quello di lasciarsi sopraffare dagli eventi e, qualora questi non volgano al termine secondo le nostre aspettative, di lasciarsi prendere dallo sconforto e convincersi che quel percorso non sia servito a nulla. Imparare delle cose per la propria vita, fare esperienze che ci cambino e ci rendano più consapevoli: è questo quello che ci auguriamo per questo nostro cammino comune nel quale la vicenda Giardinetto è stato, e lo è ancora, solo lo spunto per un reale cambiamento nella vita di ciascuno.


COMPETENZA:

Per diventare competenti occorre la riflessione e lo studio che diventa più proficuo se fatto con compagni/e all’interno di un gruppo che non si lascia guidare solo dall’efficienza ma cerca di essere attento all’altro/a.
Pur partendo da un livello di conoscenza scarso si maturano competenze che possono far arrossire avvocati e professori universitari.
Si studia per conoscere e capire ciò che accade intorno a noi non più per avere un bel voto.
La parola seria detta da una persona che ha voglia di conoscere, capire, studiare, sia che  sia laureata o meno, ha un valore immenso, va rispettata, va accolta.
Non esistono cittadini incompetenti ma esistono cittadini interessati, radicati, che non riescono a rimanere indifferenti di fronte alla menzogna, alle cose dette senza conoscere o per sentito dire, alle gratuite interpretazioni di fatti gravi e veri.


NUMERO DI PERSONE:

Un gruppo di cittadini/e, seppur minoranza, se lavora seriamene può cambiare le cose o comunque essere una “parola nuova” nel proprio territorio.
Perseguire un obiettivo avendo una direzione comune è fondamentale per attuare una lotta vera che spesso, anche se non sempre, porta a risultati tangibili.


FINALITA’ DELLE ISTITUZIONI:

La legislazione ambientale è frammentaria e ancora incompleta.
È evidente uno scollamento fra le varie responsabilità: ci sono talmente tanti responsabili che alla fine non c’è un vero responsabile: diventa difficile per un cittadino muoversi fra i numerosi Enti.
Molte volte sembra che le vicende di interesse collettivo siano meno importanti di quelle private.
 In alcune circostanze le Istituzioni perseguano obiettivi ambientali “alti” (energie alternative) altre volte non ci sono soldi per pagare avvocati che ci rappresentino nella difesa del nostro territorio (Taranto);
Abitualmente le Istituzioni non contemplano uno spazio nel quale i cittadini possano esprimersi (se non al momento del voto) e ciò ovviamente non favorisce la loro interazione .
Si percepisce una tendenza a sminuire la gravità dei reati ambientali come se la presenza massiva di problemi di questo genere giustificasse scempi di tale portata;
Spesso le logiche Istituzionali e i meccanismi burocratici sono più importanti delle vicende umane: invece di difendere i diritti dei cittadini li scoraggiano e li disorientano facendo perdere di vista l’obiettivo sostanziale (si continua a discutere  sulla quantità dei rifiuti senza rimuoverli o metterli in sicurezza );
Coloro che, per competenza, dovrebbero occuparsi di determinate problematiche non sempre conoscono adeguatamente i fatti per cui la loro funzione si riduce a semplice esecuzione di un incarico istituzionale e non a partecipazione attiva scaturita dalla consapevolezza di giocare un ruolo fondamentale nella risoluzione del problema.


IMPORTANZA DI PROTEGGERE ATTIVITA’ ECONOMICHE:

La tutela dell’economia del territorio, sacrosanta, non può prescindere dalla salvaguardia della salute dei cittadini e dalla protezione delle peculiarità territoriali che intrinsecamente hanno un valore immenso.
Che fine ha fatto l’immagine della nostra città, l’immagine delle aziende di Giardinetto, il danno della nostra economia? A volte si ha la sensazione che ci sia un forte scollamento fra il concetto di “economia” della collettività e quello delle istituzioni .


CHI SI INTERESSA VIENE SCORAGGIATO/MA CHI TE LO FA FARE/LA DELEGA:

Al “ma chi te lo fa fare? Tanto non si risolverà niente!” si alternano atteggiamenti di stima ma ci chiediamo quale valore possa mai avere una pacca sulla spalla se, poi, quasi nessuno amplifica questo bisogno di giustizia e ci ritroviamo di fronte alla solita vecchia delega. Pensare che le Istituzioni possano sostituirsi al nostro impegno è sbagliato. Il dibattimento processuale sta evidenziando l’importanza della presenza dei cittadini.
 L’esperienza  insegna che una cosa fatta non è come una cosa non fatta: la delega è di certo fallimentare, l’impegno potrebbe non esserlo!


NEL COMITATO:

Stare insieme in maniera diversa si può. Lavorare per un obiettivo comune pur partendo da esperienze differenti è possibile.
Abbiamo capito , e questo lavoro ne è la testimonianza, l’importanza del fare memoria e dello scrivere che ci dà la possibilità di raccogliere emozioni e situazioni che solo al momento hai ben chiare, con il passare del tempo i sentimenti si affievoliscono e la freschezza dell’esperienza si smorza e non può essere più preziosa per il futuro.
Abbiamo riscoperto l’importanza dell’Ascolto reciproco, ascolto del territorio che continua a richiamare la nostra attenzione, che non è solo sentire l’altro ma che permette di arrivare a decisioni condivise non per alzata di mano ma perché tutti siamo convinti del valore di quella scelta.
Esistono fortunatamente ancora delle persone che “come le vedi così le leggi” disposte, al di la degli interessi economici e/o personali, a mettersi in gioco per un ideale che non è utopia ma un modo di vivere ed interpretare la realtà.
I cittadini possono e devono interessarsi alle questioni collettive poiché essi “solo” sono veramente soggetti super partes in quanto l’unico interesse è e rimane la salvaguardia della propria terra, dello spazio a cui appartengono , in cui vivono, lavorano e coltivano ragioni di futuro.
Essere “esseri umani” significa avere una testa per pensare, un  cuore per appassionarsi al giusto e al vero e delle gambe per muoversi affinché la verità emerga affrontando difficoltà, inesperienza e paure.
Giardinetto è ed è stata una finestra sul nostro territorio che ci ha fatto conoscere come funziona la macchina burocratica e conoscerla significa saperla affrontare in maniera appropriata e non solo per Giardinetto!
A partire da una vicenda “particolare” è possibile e si deve costruire una visione “generale” . Facendo esperienza sul caso Giardinetto ci si ritrova ad affrontare istituzioni, cittadini, legislazione. Questo dà la possibilità non solo di confrontarsi con altre lotte, che non riguardano necessariamente il nostro territorio, ci permette di sentirci meno soli e di capire che problemi apparentemente molto distanti fra loro, disboscamento, cementificazione, reati ambientali, sono solo diverse facce di un unico problema: un disinteresse assoluto nei confronti del bene comune e l’importanza smisurata che si dà all’interesse del singolo a scapito di quello collettivo! ♦